"La libertà significa responsabilità: ecco perché molti la temono" G.B.Shaw
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venerdì 12 giugno 2020
venerdì 10 aprile 2020
LIBERALI E EUROPA. LA CENTRALITÀ DEL MERCATO UNICO
di Carlo Annoni
pubblicato su la rivista online Strade il 10 aprile 2020
pubblicato su la rivista online Strade il 10 aprile 2020
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Europa,
Liberalismo
domenica 19 maggio 2019
Intervista al governatore banca centrale d'Olanda Klaas Knot (da Corsera 19.5.2019)
Intervista al governatore banca centrale d'Olanda Klaas Knot; da leggere, analizzare e interpretare.
Partirei dal fondo, in cui non vengono tratte conclusioni, ma piuttosto le premesse di un qualsiasi discorso.
Fubini: «secondo lei qual è il problema dell’Italia?»
Knot: «Mi pare che le difficoltà del Paese abbiano a che fare più che altro con la globalizzazione e il cambiamento tecnologico. Non hanno niente a che fare con l’euro, trovo. L’Italia avrebbe avuto queste difficoltà con qualunque regime monetario avesse scelto. Le divergenze (da altri Paesi europei, ndr) hanno a che fare con la velocità diversa con la quale l’Italia ha scelto di adeguarsi alle rivoluzioni tecnologiche e all’impatto della globalizzazione. Quegli shock ci hanno investiti tutti, ma credo che la reazione dei vari Paesi sia stata differente».
Risalendo nell'intervista troviamo la seconda premessa:
Knot: « il problema dell’Italia è che da vent’anni ha una crescita della produttività stagnante o nulla, il reddito per abitante in termini reali è ancora a livelli simili di quando entrò nell’euro. Praticamente non c’è stata crescita. E il debito sta salendo».
Che fare dunque? Da un punto di vista puramente contabile, tenendo presente che già ora parte del rischio debito pubblico italiano è condiviso con altri paesi area euro, la risposta è semplice (e semplistica, come per altro Knot sembra di avere chiaro).
Fubini: «Sta dicendo che una tassa patrimoniale sarebbe la soluzione?»
Knot: «La soluzione spetta ai politici italiani. Sto dicendo che in Italia c’è qualcosa che somiglia a un problema di redistribuzione interna, dato che c’è un debito pubblico così alto e una ricchezza privata che anch’essa è molto elevata. E certo, assolutamente, una tassa patrimoniale. Sarebbe una soluzione standard da libro di testo. Ora, le patrimoniali presentano anche svantaggi di arbitraggio e evasione e io non conosco l’economia italiana così bene da poter dire come funzionerebbe e quali sarebbero le conseguenze negative. Dunque evito di consigliare qualunque cosa, non è il mio ruolo».
Una sintesi del messaggio di Knot? Provo a darla usando parole mie e non di Knot, ma temendo ne rispecchino le idee:
cari Italiani, evitate di continuare a blaterare di crescita continuando ad aumentare debiti e spesa pubblica, e iniziate a ripianare i debiti pubblici fottendo i risparmi privati. In questo modo noi ci tuteliamo da possibili crisi finanziarie globali. Vi aiuterà questo a interrompere il declino? Non penso proprio, visto che siete arrivati a questo punto proprio per non essere stati capaci di intervenire in modo appropriato fino ad oggi. Sarete i futuri terroni di europa, e come il sud italia il vostro destino sarà tra clientele, mafia, corruzione, pessimo governo, preti invadenti ed emigrazione forse non di massa, ma di élite. Se poi volete provare il piano B dei geni che avete messo al governo, e vi metterete in condizioni per davvero uscire da euro (e probabilmente da Ue), sappiate che questo avrà un costo per noi, ma per voi sarà moltiplicato e soprattutto non vi sarà di aiuto a competere globalmente. Vi credete furbi, ma non lo siete per nulla: semplicemente vi state fottendo l'un l'altro.. Ma eviteremo accuratamente di essere trascinati nella m per la vostra cialtronaggine.
https://www.corriere.it/economia/opinioni/19_maggio_18/debito-pubblico-ricchezza-privata-l-italia-ha-bisogno-un-riequilibrio-5b45f204-79a9-11e9-84cc-19261c23ea92_amp.html#referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&_tf=Da%20%251%24s
Partirei dal fondo, in cui non vengono tratte conclusioni, ma piuttosto le premesse di un qualsiasi discorso.
Fubini: «secondo lei qual è il problema dell’Italia?»
Knot: «Mi pare che le difficoltà del Paese abbiano a che fare più che altro con la globalizzazione e il cambiamento tecnologico. Non hanno niente a che fare con l’euro, trovo. L’Italia avrebbe avuto queste difficoltà con qualunque regime monetario avesse scelto. Le divergenze (da altri Paesi europei, ndr) hanno a che fare con la velocità diversa con la quale l’Italia ha scelto di adeguarsi alle rivoluzioni tecnologiche e all’impatto della globalizzazione. Quegli shock ci hanno investiti tutti, ma credo che la reazione dei vari Paesi sia stata differente».
Risalendo nell'intervista troviamo la seconda premessa:
Knot: « il problema dell’Italia è che da vent’anni ha una crescita della produttività stagnante o nulla, il reddito per abitante in termini reali è ancora a livelli simili di quando entrò nell’euro. Praticamente non c’è stata crescita. E il debito sta salendo».
Che fare dunque? Da un punto di vista puramente contabile, tenendo presente che già ora parte del rischio debito pubblico italiano è condiviso con altri paesi area euro, la risposta è semplice (e semplistica, come per altro Knot sembra di avere chiaro).
Fubini: «Sta dicendo che una tassa patrimoniale sarebbe la soluzione?»
Knot: «La soluzione spetta ai politici italiani. Sto dicendo che in Italia c’è qualcosa che somiglia a un problema di redistribuzione interna, dato che c’è un debito pubblico così alto e una ricchezza privata che anch’essa è molto elevata. E certo, assolutamente, una tassa patrimoniale. Sarebbe una soluzione standard da libro di testo. Ora, le patrimoniali presentano anche svantaggi di arbitraggio e evasione e io non conosco l’economia italiana così bene da poter dire come funzionerebbe e quali sarebbero le conseguenze negative. Dunque evito di consigliare qualunque cosa, non è il mio ruolo».
Una sintesi del messaggio di Knot? Provo a darla usando parole mie e non di Knot, ma temendo ne rispecchino le idee:
cari Italiani, evitate di continuare a blaterare di crescita continuando ad aumentare debiti e spesa pubblica, e iniziate a ripianare i debiti pubblici fottendo i risparmi privati. In questo modo noi ci tuteliamo da possibili crisi finanziarie globali. Vi aiuterà questo a interrompere il declino? Non penso proprio, visto che siete arrivati a questo punto proprio per non essere stati capaci di intervenire in modo appropriato fino ad oggi. Sarete i futuri terroni di europa, e come il sud italia il vostro destino sarà tra clientele, mafia, corruzione, pessimo governo, preti invadenti ed emigrazione forse non di massa, ma di élite. Se poi volete provare il piano B dei geni che avete messo al governo, e vi metterete in condizioni per davvero uscire da euro (e probabilmente da Ue), sappiate che questo avrà un costo per noi, ma per voi sarà moltiplicato e soprattutto non vi sarà di aiuto a competere globalmente. Vi credete furbi, ma non lo siete per nulla: semplicemente vi state fottendo l'un l'altro.. Ma eviteremo accuratamente di essere trascinati nella m per la vostra cialtronaggine.
https://www.corriere.it/economia/opinioni/19_maggio_18/debito-pubblico-ricchezza-privata-l-italia-ha-bisogno-un-riequilibrio-5b45f204-79a9-11e9-84cc-19261c23ea92_amp.html#referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&_tf=Da%20%251%24s
sabato 25 marzo 2017
La Ue e le aspettative fuori luogo di tanti antieuropeisti e europeisti
L'errore di un certo antieuropeismo ma anche di un certo europeismo è pensare l'Europa come un grande stato italiano, dove si dispensano pensioni, rendite e privilegi, e non comprendere che la Ue è un grande campionato tra stati sovrani (quelli europei) che concordano regole comuni pacifiche per affrontarsi in campo. In molti antieuropeisti, ma anche in molti europeisti, purtroppo, vedo soltanto la nostalgia del baraccone italiano su scala continentale.
Come in questo paese si è smarrita completamente la complementarietà tra libertà e responsabilità, e tra diritti e doveri, così si proietta questo proprio mondo "interiore" sull'Europa per condannarla, gli antieuropeisti che colgono l'impossibilità di questa aspirazione, e alcuni europeisti, che si illudono della fattibilità di questa aspirazione. Sarebbe meglio pensassimo a giocare e bene le partite possibili, invece che perdersi nella sterile critica delle regole del gioco.
Come in questo paese si è smarrita completamente la complementarietà tra libertà e responsabilità, e tra diritti e doveri, così si proietta questo proprio mondo "interiore" sull'Europa per condannarla, gli antieuropeisti che colgono l'impossibilità di questa aspirazione, e alcuni europeisti, che si illudono della fattibilità di questa aspirazione. Sarebbe meglio pensassimo a giocare e bene le partite possibili, invece che perdersi nella sterile critica delle regole del gioco.
lunedì 13 marzo 2017
Europa, europeismo, Italia e "italianismi" - Botta e risposta tra Carlo Annoni e Carmelo Palma
Da una lettera aperta a Forza Europa un dialogo tra Annoni e Palma attorno alle idee di Europa .. e d'Italia. Dal blog "Finanza e Lambrusco"
mercoledì 13 maggio 2015
Le non-identità non fanno una Unione
E se trovassimo nel cuore dell’Europa, nella Confederazione Elvetica, l’esempio ispiratore per costruire una nuova nazione, l’Europa ?
Carlo Annoni interviene su Stradelunedì 12 novembre 2012
Destino Europa?
Questo post è tratto da una conversazione tra alcuni amici su FB. Non è un intervento nè un articolo, ma un dialogo informale. Con questa premessa auguro buona lettura.
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Articolo durissimo contro le politiche Bce e ue. Mi sembra sottovaluti impatto uscita Grecia da euro. Ad es. effetto domino su altri pigs. Senza moneta unica, falliti negli anni passati i tentativi di unione politica, quale sarebbe il destino europeo?
domenica 19 febbraio 2012
Per un fondo europeo salva-popoli
Nei giorni scorsi, insieme ad alcuni amici, ho redatto un appello per "rimettere al centro dell’Europa le persone, i popoli, i cittadini europei nella loro concreta realtà".
Allego il testo chiedendo di aiutarci a farlo circolare.
lunedì 11 luglio 2011
Emma Bonino: L'euro si salva se esiste anche l'Europa
L'articolo che segue è stato pubblicato sulla prima pagina della Stampa il 7 dicembre scorso, ripreso sul sito web del European Council on Foreign Relations (ECFR) e il 13 dicembre per la sua significatività è stato ripubblicato anche da El Pais, su traduzione di María Luisa Rodríguez Tapia.
Alla base del dibattito sull'Europa, il federalismo, le sue prospettive e il suo futuro scatenato dall'intervento di Emma Bonino vi è un saggio di Marco De Andreis, pubblicato su Aspenia qualche mese fa. Questo ed altri documenti sono stati riuniti in questa pagina.
Alla base del dibattito sull'Europa, il federalismo, le sue prospettive e il suo futuro scatenato dall'intervento di Emma Bonino vi è un saggio di Marco De Andreis, pubblicato su Aspenia qualche mese fa. Questo ed altri documenti sono stati riuniti in questa pagina.
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domenica 24 aprile 2011
«VITTIMA DEI NEMICI POLITICI MA LA UE SI FA ANCHE MALE DA SÉ»
UNIONE EUROPEA
Intervista di Gabriel Bertinetto a EMMA BONINO da L'UNITÀ del 21/04/11
Intervista di Gabriel Bertinetto a EMMA BONINO da L'UNITÀ del 21/04/11
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domenica 17 aprile 2011
Furious Greeks press for country to default on debt
Violence on the streets as backlash grows over Greece's austerity package and €110bn bailout
Helena Smith in Athens
The Observer, Sunday 17 April 2011
Helena Smith in Athens
The Observer, Sunday 17 April 2011
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