Perché avvengono le rivoluzioni? Quali le condizioni necessarie? Domande a cui due anni fa provavo a dare risposta.
Carlo Annoni
Le rivoluzioni avvengono non perché causate dai rivoluzionari, ma avvengono quando le istituzioni di una società collassano ed una élite alternativa è pronta ad assumere il potere, anzi a ricostituirlo su una nuova base di forze sociali, di idee, miti e legittimità. In genere, quindi, il problema non è "fare" la rivoluzione ma esservi preparati quando le istituzioni collassano e le élite al potere dimostrano la propria impotenza; sono momenti in cui il collasso delle istituzioni politiche può tracimare e portare al collasso della intera società. La rivoluzione è allora la sfida, portata avanti da élite alternative, di ricostruire una società quando questa sta implodendo, e questo attraverso la ricostruzione di un potere più autorevole, forte ed efficace, e quindi legittimo, della situazione precedente. Necessariamente la rivoluzione partorisce un ordine nuovo, al di là delle intenzioni dei nuovi ordinatori .
E l'incapacità di attuare una rivoluzione in presenza di un collasso istituzionale e poi sociale è sicuramente l'esito peggiore augurabile ad una società.
Quindi le rivoluzioni non si preparano proclamandole e minacciandole - a questo ci pensano coi fatti le élite al potere - ma preparandosi con lo studio, l’attività sperimentale e l'organizzazione ad essere embrione di uno stato alternativo.
Questo rende i partiti di massa inidonei alle rivoluzioni, essendo comunque troppo presi e interni alla gestione del potere "attuale"; le rivoluzioni sono il sacrificio a cui si votano i partiti di avanguardia, partiti proiettati al futuro più che al presente.
Forse è proprio la scarsità dello spirito di sacrificio ad essere il segno della nostra Italia .. si pensa davvero che le vie del mondo siano vie facili e a portata della sola furbizia.
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