sabato 29 giugno 2013

Relazione incontro 26/6 sullo "stallo italiano"

L'incontro del 26 giugno 2013 organizzato dall'Associazione “Libertà e responsabilità” presso l'Istituto Sant'Eufemia, ha avuto come argomento lo “stallo” dell'Italia.
Abbiamo scelto il termine stallo con ottimismo, poiché siamo ottimisti e pensiamo che in uno stallo la situazione non sia ancora compromessa, ma realisticamente pensiamo che alcune decisioni (o indecisioni) possano avere effetti devastanti per l'Italia.
Dallo stallo, appunto, o si esce con recupero di un volo controllato, o con una caduta disastrosa, e proprio la congiuntura internazionale, saldandosi ad annosi problemi radicati nel Paese ci fa prefigurare una possibile caduta nell'inferno del sottosviluppo.


L'incontro è stato introdotto da due citazioni. Una dello storico ed economista Carlo Cipolla e l'altra di Luigi Einaudi. Due grandi storici ed economisti che riconoscono la natura extra-economica (sociale, etica, politica) del problema economico.  Carlo Cipolla individua il problema dei paesi sottosviluppati nella carenza del fattore umano e sociale: imprenditori mediocri, lavoratori incapaci, politici corrotti, professori mediocri e studenti impreparati. Einaudi ancor più chiaramente esplicita questa visione: quando la crisi è grande è inutile cercare soluzioni economiche a problemi che sono etici e morali.    


Gli interventi dei relatori e del pubblico sono stati vari, ciascuno ha puntato l'attenzione su diversi aspetti ed ha proposto interventi specifici, ma tutti riconducibili agli assunti di Cipolla ed Einaudi.


Tra i relatori Annoni ha messo in luce come  riconquistare un posto al sole dello sviluppo richieda che le classi produttive (lavoro, impresa, risparmio) prendano coscienza dei propri interessi rifuggendo dalla corruttela statalista e clientelare, per intraprendere una lotta dura contro la burocrazia e contro la logica dei privilegi e delle misure particolari che ne sono l'alibi. Annoni ha poi fatto notare che oggi famiglie e scuole non sembrano capaci di trasmettere alle nuove generazioni la volontà di lottare e vincere, con il risultato di far mancare quegli spiriti animali che soli possono portare alla crescita economica. Un problema questo di tutte le civiltà giunte al benessere e che queste hanno affrontato con l'educazione, e che noi invece sembriamo non avere neppure colto (testo completo intervento Annoni). 
Calza ha richiamato la necessità di una rivolta morale, della capacità di indignarsi e di fronte alle iniquità della crisi e alle disuguaglianze tra gli stipendi d'oro e lo stato  di indigenza sempre crescente. Calza ha individuato altresì , quali concause della disoccupazione giovanile,  una istruzione italiana  fortemente liceizzata, con un sistema culturale che ha messo in secondo piano l'struzione tecnica e ha "devalorizzato" il lavoro manuale. Gravaghi ha proposto esempi di decisioni e di interventi politici, che sono nati da esigenze etiche che hanno investito la politica e modificato la società, da Martin Luther King, alla lunga ed estenuante lotta di Quintino Sella per il pareggio di Bilancio, alla battaglia di Menichella per la salvezza della lira, e riproponendo anche un recupero dei principi di base della democrazia, dalla divisione del potere esecutivo da quello legislativo che sono ormai saldati in una unica monopolio del potere. Callegari ha affrontato il tema politico del rapporto tra i partiti e l'elettorato, invitando a non considerare la Costituzione come un tabù, ma come uno strumento che deve anche essere aggiornato, come per la regolamentazione dei Media.


Una quantità di interventi diversi per sensibilità e per proposta, che però esprimono proprio quell'impegno a ripartire da una esigenza morale, dalla volontà di non accettare la decadenza dell'Italia dal novero dei paesi sviluppati.  Se l'incontro fosse stato, come spesso accade, l'ennesima chiamata a raccolta dei critici e dei disillusi, sarebbe anche stato, come appunto tante iniziative di questo tipo, una semplice passerella di idee diverse e anche contrastanti. Ma lo spirito dell'incontro era quello di sollecitare un impegno, che possa diventare un confronto e questo è avvenuto ancor di più nel corso degli interventi dei convenuti che hanno toccato temi diversi e hanno evidenziato  matrici differenti, da quella cattolica a quella liberale e a quella socialista. Si è richiamato con forza l'obbligo morale da parte di tutti di richiamare eletti alle proprie responsabilità, senza tirarsi indietro delusi, ma protestando e chiedendo coerenza. E si sono anche contrapposti i due diversi approcci quello dello sviluppo e della crescita e quello della decrescita a fronte dei problemi dell'energia e delle risorse. Ma anche qui un po di chiarezza è stata portata, perché almeno è stato posto il problema di non confondere la decrescita con il sottosviluppo.


Insomma una serata ricca di idee e di proposte da parte di una platea di persone che sentono l'esigenza morale di cui parlava Einaudi. E se anche la strada è lunga, incerta e difficile, si è partiti con il piede giusto, e con l'impegno dei promotori a dare un seguito all'incontro.



Carlo Annoni (Presidente associazione “Libertà e Responsabilità”)
Fabio Callegari (già  segretario provinciale di “Futuro e Libertà”)
Patrizia Calza (membro direttivo provinciale “Partito Democratico”)

Giulio Gravaghi (Responsabile provinciale “Italia Futura”)

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