Lunedì 6 Dicembre 2010
IL GAZZETTINO
L’INTERVISTA Il senatore: addio al Pd
Pd addio, «non è quello che pensavo. L’amalgama tra storie, culture e sensibilità che doveva comporlo, non è riuscita». Parole sferzanti usate dal senatore bellunese Maurizio Fistarol per salutare la compagnia e rendere concreta la sua adesione a Verso Nord, il movimento fondato da Alessio Vianello e Massimo Cacciari.
D. Fistarol, perché solo ora l’addio. Da tempo lei dava segni di insofferenza verso il Pd.
R. «Perché ora sta prendendo forma la proposta possibile per una nuova fase post-berlusconiana».
D. Il terzo polo, o meglio nuovo polo come lo definisce Fini, con finiani, Udc, Api di Rutelli.
R. «Per ora si mette insieme quello che c’é, per poi aggiungere altro, come Italia Futura di Montezemolo e ovviamente Verso Nord».
D. Gli altri lo sanno che Verso Nord è pronto ad essere della partita?
R. «Abbiamo parlato con Casini e Rutelli. E anche con Fini che ha voluto leggere il nostro manifesto e ci ha invitato ad un incontro, che stiamo preparando».
D. Fini, Rutelli e anche un po’ Casini hanno un elettorato prevalentemente centro-sudista. Verso Nord come si troverà?
R. «Abbiamo posto una condizione: assoluto rigore sui temi che stanno a cuore al Nord, come l’utilizzo oculato del denaro pubblici».
D. Nuovo polo, solamente per combattere Berlusconi?
R. «Abbiamo alle spalle 15 anni di berlusconismo e anti-berlusconismo; da 15 anni gli italiani votano solo per liberarsi di chi ha governato in precedenza e non c’é mai un voto per il futuro».
D. Forse perché in giro non c’é un progetto credibile.
R. «Già, e credo che il nuovo polo lo possa proporre».
D. C’è il rischio di una nuova sommatoria?
R. «Dobbiamo evitare la solita iniziativa di stampo romano, un rassemblement di sigle. Ma non sottovalutiamo che nel nuovo polo si incontrano persone che hanno partecipato in modo attivo alla nascita di Pdl e Pd, che trovano profondi legami e punti di incontro significativi... qualcosa in Italia sta cambiando».
D. Fini ha escluso il voto anticipato. Perché procedere col nuovo polo?
R. «Se si voterà oppure no, non lo sa neppure Napolitano. Di sicuro c’é una fase politica aperta che ha molti sbocchi, e dopo il 14 dicembre tutto non sarà più come oggi».
D. Il presidente della Camera ha detto no al terzo polo, preferendo puntare ad un vero centrodestra.
R. «Il sistema deve essere bipolare e credo che anche Fini la pensi così, ma non l’attuale bipolarismo. Col nuovo polo si prende atto che i due poli attuali non sono più in grado di dare risposte. Ne deriva una proposta diversa, di transizione. Ed è evidente che, in questo quadro, Fini fa il suo mestiere basandosi sulla sua cultura, tanto quanto fanno Rutelli e Casini».
D. E il mestiere di Verso Nord?
R. «Portare temi, sensibilità e punti di vista tipici del Nord. Il nuovo polo non deve essere dominato da una visione centralista».
D. Fini è riformista?
R. «Basta rileggere le sue più recenti dichiarazioni. Chiedo: la solidarietà è di sinistra? una certa visione sul nuove sfide come l’immigrazione è di sinistra? il senso del dovere che viene prima della rivendicazione del diritto è solo di sinistra? Motivi sufficienti per trovarci a lavorare insieme nel nuovo polo».
D. Berlusconi è disponibile a lasciare ma non intende cedere il passo ai maneggioni della politica. Con riferimento a Fini e Casini.
R. «Non contano gli anni di attività politica, conta la freschezza delle idee, il coraggio di fare scelte».
D. Come voterà il 14 dicembre?
R. «Per la sfiducia».
D. In caso di voto anticipato, cosa farete?
R. «Vedremo quali sigle aderiranno al nuovo polo, poi Verso Nord deciderà. Verso Nord, nato su scala veneta, ha ricevuto adesioni da tutto il Nord; entro dicembre a Milano ci sarà un incontro coi rappresentanti di tutte le province del Nord, interessati al progetto».
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