mercoledì 18 agosto 2010

VENDOLA PUO’ ESSERE UN AIUTO, NON LA SOLUZIONE

Intervento dell'amico Luigi Capra
17 agosto 2010
L’autocandidatura di Vendola a guidare il centrosinistra, ponendosi in contrapposizione alla dirigenza del il Partito Democratico, rischia di indebolire l’opposizione del governo Berlusconi, aggiungendo nuove divisioni a quelle già esistenti, invece se cercherà di unire le forze disperse della sinistra, per creare un’alleanza più ampia, offrirà un’alternativa politicamente utile alla protesta sterile come quella di Beppe Grillo.

In ogni caso, l’alternativa al governo attuale non sarà possibile senza una coalizione costruita attorno ad un P. D. forte ed unito, garanzia necessaria per conquistare la fiducia degli elettori delusi, per suscitare speranza nel futuro e per saper governare la difficile situazione economica e sociale.

La richiesta di elezioni anticipate lanciata da Vendola, insieme a Di Pietro, si pone in contrasto con l’interesse del paese, per il rischio di suscitare incertezza, aumentando pericolosamente il debito pubblico, per la scadenza di pesanti rate nei prossimi mesi: non è giusto anteporre gli interessi di bottega a quelli del paese, come è successo con Rifondazione Comunista che, per difendere interessi corporativi del proprio elettorato, per due volte ha fatto cadere i governi di Prodi, spianando così la strada a Berlusconi.

Molti elettori simpatizzanti del centro sinistra, non essendo soddisfatti della politica del P.D., sperano in qualcuno che sia in grado di cambiare la situazione e quindi vedono di buon occhio qualsiasi nuova iniziativa, anche quella del ‘governatore’ pugliese.

Invece è necessario coinvolgere il più alto numero possibile di persone, senza aspettare che sia uno solo a togliere le castagne dal fuoco per tutti, come riesce a far credere l’ideologia berlusconiana, fondata sull’uomo “solo al comando”, che, nei fatti, trova un certo seguito anche a sinistra.

Si potrebbe lanciare una ‘giornata democratica’ nella seconda Domenica di Ottobre, negli anniversari delle primarie di fondazione del P. D. del 2007, in cui offrire la possibilità ai cittadini di partecipare alla vita del partito, anche nei periodi senza elezioni di dirigenti o di candidati a cariche istituzionali e di esprimere la propria opinione con assemblee, questionari, contributi scritti, proposte, etc..

Solo il coinvolgimento solidale di un alto numero di persone, può permettere al P.D. di essere all’altezza dei propri compiti, realizzando l’obiettivo scelto alla sua fondazione di essere un partito nuovo, che sia la sintesi dei riformismi liberale, cattolico e socialista ed evitando l’egemonia della vecchia ‘nomenklatura’ burocratica dei politici di professione o di ridursi a comitato elettorale di qualche ‘berluschino’ di sinistra.

1 commento:

  1. Ecco un esempio di come si fa a perdere e a farsi schiacciare nel ghetto del “funzionariato”.
    Per prima cosa dire che Vendola può essere un aiuto e non una soluzione significa che chi scrive la soluzione la conosce già e non è Vendola.
    Io replicherei, molto semplicemente che Vendola è una possibilità come è una possibilità chi scrive l'articolo, e come sono possibilità tutti quelli che sono convinti invece di essere una soluzione “loro”.

    Punto secondo.

    Affermazioni come “L’autocandidatura di Vendola a guidare il centrosinistra, ponendosi in contrapposizione alla dirigenza del il Partito Democratico, rischia di indebolire l’opposizione del governo Berlusconi” stanno a significare che la dirigenza del partito democratico crede di aver fatto una efficace e insostituibile opposizione al governo Berlusconi, e che gli “altri” devono accodarsi. I fatti stanno a dimostrare che non è vero. Oggi è il momento di cercare la più ampia unità fra uguali e non fra una dirigenza (oltretutto litigiosissima) e gli altri oppositori. Se no siamo proprio noi che fomentiamo la divisione. Vendola dovrà partecipare all'alleanza con pari diritti, pari dignità e pari possibilità degli altri. Il suo merito starà nelle sue idee.


    Punto terzo.
    “Molti elettori simpatizzanti del centro sinistra, non essendo soddisfatti della politica del P.D., sperano in qualcuno che sia in grado di cambiare la situazione e quindi vedono di buon occhio qualsiasi nuova iniziativa, anche quella del ‘governatore’ pugliese. Invece è necessario coinvolgere il più alto numero possibile di persone, senza aspettare che sia uno solo a togliere le castagne dal fuoco per tutti, come riesce a far credere l’ideologia berlusconiana, fondata sull’uomo “solo al comando”, che, nei fatti, trova un certo seguito anche a sinistra.”

    Appunto. L'idea berlusconiana è quella di un uomo solo al comando. Potrebbe essere allargata a “un solo gruppo dirigente storico (antico, immutabile, quello che Moretti diceva che ci avrebbe fatto perdere, il funzionariato)” al comando. Con la differenza che l'uomo Berlusconi attira la gente; il gruppo dirigente storico (per dire antico) finora ha dimostrato di allontanarla.

    Il coinvolgimento della gente è un fatto di democrazia, dove tutti quelli che intendono partecipare lo fanno con pari dignità, pari possibilità, portando come patrimonio le loro idee, senza porre la discriminante che sia il gruppo dirigente antico del PD a decidere chi è un aiuto o chi è una soluzione o chi è una protesta sterile.

    Ma vogliamo proprio far proseguire la tirannia berlusconiana per altri lunghi anni? Sveglia!!!

    Saluti

    RispondiElimina