da L'Opinione del 15 aprile 2009, pag. 2
di Bar.Al.
Strade separate per Partito Democratico e Partito Radicale in vista delle europee. La comunicazione di Emma Bonino; che i radicali presenteranno le liste da soli ha creato ogni incertezza al riguardo. `In vista delle elezioni`- si legge sul sito dei radicali - , per le quali sono già da ora negati i diritti democratici di chi non appartiene a una delle gambe del monopartitismo del regime italiano, i soggetti politici della galassia radicale si impegnano alla presentazione, sotto il simbolo "Lista Emma Bonino" di liste elettorali radicali di azione nonviolenta". Nessuna conflittualità nel divorzio Pd-Pr, apparentemente né il Partito democratico né gli stessi radicali polemizzano per il mancato accordo. Convinti i primi di aver fugato il rischio di venir danneggiati dall`inserimento nelle propria lista di Marco Pannella, i secondi da tempo proiettati sull`idea di recuperare la propria libertà di azione e di sganciarsi da un partito che, oltre a imporre loro la convivenza innaturale con ex popolari ed ex margherita, è destinato a sconfitta certa. L`obiettivo dei radicali è dunque un altro: "Da circa sette giorni - spiega la deputata Rita Bernardini siamo impegnati a redigere un documento importante sulla storia della mancanza di democrazia in Italia e dovremmo fare in tempo per presentare la lista autonoma alle europee e convocare, per dopo le elezioni, un`Assemblea al fine di rilanciare con forza i nostri obiettivi, una sorta di Chianciano due". Quanto alla possibilità, ventilata in questi giorni, che i radicali si presentino insieme ai liberali e ad altri partiti della galassia laica, la Bernardini esclude qualsiasi forma di accordo. Nemmeno nella prospettiva, in realtà poco verosimile per mancanza di voti, di raggiungere alle europee quel due per cento che darebbe diritto ai rimborsi elettorali. "L`aggregazione - spiega la Bernardini - con repubblicani e liberali è del tutto prematura perché non c`è il tempo di organizzarla, oltre al fatto che ne andrebbero analizzate le motivazioni. Oltretutto - conclude la deputata radicale - una tale aggregazione non ha alcuna possibilità di essere conosciuta in questo momento: stiamo andando alle elezioni in uno stato di totale mancanza di democrazia, con la campagna elettorale radiotelevisiva per le elezioni europee iniziata da sei giorni e senza l`avvio da parte della Commissione di Vigilanza, ormai sepolta, dell`esame del provvedimento di regolamentazione della par condicio relativo, è un anno che siamo senza tribune politiche, e le delibere dei Garante, nonostante ci abbia dato ragione per l`ennesima volta, non svengono attuate. Come potremmo far conoscere il nostro programma? Sarebbe velleitario.
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