mercoledì 11 febbraio 2009

Qualche riflessione per liberali, repubblicani, radicali, democratici, socialisti, laici…

Massimo Teodori – 10 febbraio 09 - alla vigilia dell’infausto 80° anniv. del Concordato

Ricevo sollecitazioni sia dalla “Rifondazione del Partito liberale” che dal “Forum per l’unità dei repubblicani” per esprimermi anche su eventuali liste liberaldemocratiche per le europee.

1 – Da tempo ritengo che la più grande sciagura per l’Italia sia stata la scomparsa di forze della variegata famiglia politica che comprende, nonostante le differenze, i liberaldemocratici, i liberali, i repubblicani, i democratici laici, i socialisti liberali e i radicali d’ogni colore (d’ora in poi LD).

2 – Ho l’impressione che i LD entrati nel PDL e nel PD siano annegati, Non parlo di vicende personali ma di quel che riguarda il peso politico. Le esperienze, anche migliori, da Valerio Zanone a Benedetto Della Vedova, risultano politicamente insignificanti. Non parliamo poi dei “convertiti” di destra e di sinistra che pretendono arbitrariamente di continuare a chiamarsi laici, liberali, repubblicani, radicali, socialisti, ecc.

3 – Per molto tempo sono stato favorevole a una riorganizzazione bipolare (al limite bipartitica) del sistema politico. Oggi penso che per la famiglia LD si sia trattato di un pessimo affare. Senza espressione politica autonoma, la cultura laica LD, che pure oggi annovera molte personalità di prim’ordine, non esiste. La legislazione approvata negli ultimi quindici anni ne fa testo.

4 – Non credo che abbia senso la rifondazione di partiti tipo liberale, repubblicano, socialista democratico o simili. L’unica cosa che vale la pena di tentare è una unica, potenzialmente grande forza, che comprenda tutta la famiglia LD. E’ il progetto che fu tentato senza successo dal Partito d’azione, poi negli anni Cinquanta dalla Terza forza mai nata, e quindi in tante altre maniere.

5 – Ma non ci sarà nulla che possa rappresentare tale forza LD se i tentativi che saranno fatti aggrappati a destra o a sinistra. Il punto dirimente è la ricostruzione dell’identità LD, e ciò comporta un’orgogliosa indipendenza e autonomia. Che non significa a un certo punto l’esclusione di compromessi politici da una parte o dall’altra: ma qualsiasi operazione “politicante” non può avvenire che dopo e non prima del recupero dell’identità, magari in splendido isolamento.

6 – Chi vuole dar vita a raggruppamenti che pregiudizialmente si schierano di qua o di là, è inevitabilmente destinato al vassallaggio che conduce al nulla politico.

7 – I radicali sarebbero i naturali co-protagonisti di una simile operazione. Ma finché c’è Pannella, qualsiasi tentativo è inutile. Da venticinque anni la strategia di Marco, anzi il suo chiodo fisso che persegue con una straordinaria energia, è la distruzione di qualsiasi forza politica laica. Perché l’unica cosa che deve rappresentare ed esprimere l’intero mondo laico LD è la sua persona con i prolungamenti dei suoi seguaci, dei suoi strumenti di espressione e delle sue pulsioni personali. Purtroppo, questa è la realtà.

8 – Tentativi di dare consistenza alla cosa LD hanno bisogno di risorse politiche, risorse culturali, risorse organizzative, e risorse di leadership.

9 – Lascio agli amici giudicare se tutte queste risorse esistono. Io ne vedo poche, al momento. Per quel che riguarda le leadership, mi pare che quelle che vedo muoversi non hanno grande respiro e ripetono vecchi moduli e vecchi insuccessi. Ma forse mi sbaglio.

10 – Non vorrei avere gettata acqua sulle fiammelle che si stanno accendendo. Per quel che mi riguarda non sono disponibile per imprese velleitarie e di piccolo cabotaggio. Per altro, sì.

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