Non riesco a interpretare la storia con le categorie moralistiche che alla fine dividono il mondo in buoni e cattivi.
Provo invece a riflettere quale siano le conseguenze di un impero universale contrapposte alle conseguenze dell'equilibrio di potenze sovrane e indipendenti.
L'impero universale si presenta con la promessa di una pace universale. Questa è in fin dei conti la sua grande (e a mio parere) unica promessa. Ma è una promessa reale?
La storia di Roma imperiale , che risale a prima di Augusto nella tarda Repubblica, quando oramai Roma è la iper potenza egemone sull'intero mondo antico, è un susseguirsi di guerre civili fino alla instaurazione del vero e proprio impero, quando le guerre civili assumono la dimensione di guerre interne a garantire le successioni imperiali.
Perché le guerre civili? Perché gli uomini hanno interessi e un consesso di uomini produce sempre interessi contrastanti, e l'assenza di minacce esterne rende molto più difficile e non facile la mediazione tra questi interessi.
I cittadini ridotti a plebi li puoi addomesticare con il welfare (a suo tempo il panem et circenses) ma le elite rimangono e una volta eliminate quelle civili (ridotte ad una cordata) spuntano quelle prodotte dagli eserciti.
E questa storia è una storia di decadenza, in cui le forze vive della società continuano a ridursi, e la cui misura è il ricorso alle periferie interne prima, e poi ai barbari, come aree di reclutamento e quindi di formazione di élite politiche che via via si riducono alle elite militari.
Una società civile resa imbelle per impedire le guerre civili finisce così ostaggio di provinciali prima e barbari poi.
Purtroppo, ma ritengo che gli imperi universali siano necessariamente espressione di decadenza di una civiltà e che abbiano come sbocco la fine della civiltà stessa di cui l'impero è espressione.
L'alternativa, ovvero l'equilibrio di potenza tra una molteplicità di stati sovrani, la abbiamo vissuta ed indubbiamente è una storia di guerre tra stati.
Ma la competizione tra stati, che tra l'altro ha dato la possibilità di fuggire da uno stato per crearsi una nuova vita altrove, hanno sempre consentito che la civiltà rimanesse vitale, proprio perché radicata in tanti stati.
Se credete che la benevolenza di un imperatore "buono" possa sopperire a questo, penso proprio vi illudiate.
Per questo non amo la prospettiva di un impero universale.
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