sabato 28 marzo 2020

Da "Ciò che si vede, e ciò che non si vede" di Frédéric Bastiat

In questi tempi in cui tanti approfittano delle sciagure per invocare un sempre maggior interventismo dello stato, propongo questa paginetta da quel piccolo ma prezioso volume che è "Ciò che si vede, e ciò che non si vede"



La società è l’insieme dei servizi che gli uomini si rendono obbligatoriamente o volontariamente, gli uni agli altri, cioè i servizi pubblici e i servizi privati. I primi, imposti e regolamentati dalla legge, che non è sempre facile cambiare quando lo occorrerebbe, possono sopravvivere a lungo, insieme con essa, alla propria utilità, e conservare ancora il nome di servizi pubblici, anche quando non sono più per niente servizi, anche quando non sono altro che vessazioni pubbliche. I secondi appartengono al campo della volontà, della responsabilità individuale. Ciascuno ne fornisce e ne riceve quanto ne vuole, quanto ne può, dopo una discussione. Hanno sempre dalla loro parte la presunzione d’utilità reale, esattamente misurata dal loro valore comparativo. È per questo che i primi sono così spesso colpiti da immobilismo, mentre i secondi obbediscono alla legge del progresso. Mentre lo sviluppo esagerato dei servizi pubblici, a causa della perdita di forze che comporta, tende a costituire nell’ambito della società un parassitismo disastroso, è abbastanza singolare che molte sette moderne, attribuendo questo carattere ai servizi liberi e privati, cerchino di trasformare le professioni in impieghi pubblici. Queste sette si alzano con forza contro ciò che chiamano gli intermediari. Eliminerebbero volentieri il capitalista, il banchiere, lo speculatore, l’imprenditore, il commerciante e il negoziante, che accusano di interporsi tra la produzione ed il consumo per taglieggiare entrambi, senza rendere loro nessun valore. O piuttosto vorrebbero trasferire allo Stato il lavoro che compiono, poiché questo lavoro non può essere eliminato. Il sofisma dei socialisti su questo punto consiste nel mostrare al pubblico ciò che paga agli intermediari in cambio dei loro servizi, ed a nascondergli ciò che occorrerebbe pagare allo Stato. È sempre la lotta tra ciò che colpisce gli occhi e ciò che non si mostra che allo spirito, tra ciò che si vede e ciò che non si vede . Fu soprattutto nel 1847 ed in occasione della carestia che le scuole socialiste cercarono e riuscirono a diffondere la loro teoria funesta. Sapevano bene che la propaganda più assurda ha sempre alcune possibilità presso gli uomini che soffrono; malesuada fames [trad. "La fame cattiva consigliera"].

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