domenica 29 gennaio 2012

Ragioni e necessità di un nuovo movimento

Intervento di Carlo Annoni al primo incontro pubblico di Verso Nord Emilia-Romagna, tenutosi a Reggio Emilia sabato 28 gennaio 2012



Cari amici,
nell’accingermi a partecipare a questo incontro ho voluto fare una piccola verifica.
Ho così appurato che i partiti attualmente presenti nel Parlamento Italiano sembra siano 24 (VN non è nell’elenco!) cui vanno aggiunti 2 partiti presenti al Parlamento Europeo.
Vi sono inoltre 24 partiti extra-parlamentari e 46 partiti regionali e locali.
Siamo ben oltre la fatidica “quota 90” e questo dopo il mattarellum prima, ed il porcellum poi, visti spesso come grimaldelli per una semplificazione coatta del quadro politico italiano.

Quindi, penso che a qualsiasi nostro interlocutore venga spontaneo chiederci se c’era bisogno di aggiungere alla lista precedente anche il movimento Verso Nord, un movimento che ha come mission il “portare l’Italia più vicina all’Europa (del Centro-Nord)”.

Per capirlo penso sia utile condividere qualche elemento di contesto:

  • l’integrazione europea è una tendenza non reversibile e si situa nella formazione dei blocchi economici continentali che rappresentano il superamento dei vecchi mercati nazionali
  • lo sviluppo globale in regime di libero scambio (anche se non perfetto e integrale) evidenzia una crescita della capacità produttiva stabilmente superiore alla capacità di assorbimento di stati, imprese e famiglie che porta ad una sempre maggiore competizione economica e per lo sbocco dei beni e servizi prodotti che per l’accesso alle risorse naturali.


A questi elementi aggiungerei la constatazione che l’Italia non sia stata in grado di recepire i mutamenti di contesto intercorsi a partire dagli anni 60 ed esplosi a fine 80; al di là delle singole persone ed imprese, il sistema economico italiano ha rallentato prima e cessato poi di crescere nella produttività, la sola leva capace di garantire sviluppo in un contesto ipercompetitivo.
Uno Stato ipertrofico, inefficiente, cialtrone, ha drenato ogni risorsa disponibile senza essere stato capace di creare le condizioni nell’educazione, nelle infrastrutture, nella giustizia, nella sicurezza, per uno “sviluppo 2.0”, quindi non più basato su svalutazione, basso costo del lavoro e piccole innovazioni.  
Il fenomeno Lega sarebbe inconcepibile se ci sfuggisse come a fine anni 80 tutto quanto appena riferito fosse già sufficientemente chiaro, soprattutto qui al Nord.
Oggi, dopo 20 anni, penso non sia esagerato affermare che si stia rischiando di fallire come economia, Stato e società. La sensazione che si tocca oggi in mezzo alla gente che nonostante tutto continua a impegnarsi nel lavoro, nelle imprese, nello studio, è di stare su una barca che affonda.. i numeri che iniziano a trapelare sulla fuga di massa di giovani laureati dal Paese ci ricordano che quando si perde la fiducia nel futuro di un Paese le persone iniziano a votare coi piedi, andando altrove.

Da questo contesto “sfidante” e dalla consapevolezza di una situazione nazionale oramai drammatica sorgono le ragioni di Verso Nord, un movimento che nasce con la visione di una Italia che sappiamo capace di posizionarsi sui segmenti più ricchi della divisione internazionale del lavoro, e che da questa visione trae la propria missione: portare l’Italia più vicina all’Europa, a quell’Europa centro-occidentale che pur nelle comuni difficoltà ha saputo meglio di noi crescere facendo leva su valori e prassi liberali e democratiche.

Con questo abbiamo, almeno spero, chiarito le ragioni di Verso Nord; ma è anche possibile spiegarne la necessità?

A questo riguardo penso che la risposta non stia nelle analisi ma nelle esperienze che i presenti possono aver avuto in altri ambiti politici; purtroppo, nei partiti che abbiamo ad oggi avuto occasione di conoscere, a principi politici anche validi abbiamo trovato corrispondere prassi indegne e persone inadeguate.
Troppo spesso abbiamo dovuto sperimentare non il coraggio, l’onestà, l’intelligenza politica che servirebbero a realizzare le idee propugnate, ma opportunismo, furbizia e meschinità.
La sfida di Verso Nord, la sua necessità, sta nella capacità di sapere abbinare alle idee del manifesto, idee per la tanto sospirata (quanto delusa) rivoluzione liberale, federalista ed europeista, una prassi politica ed una dirigenza capaci di ispirare fiducia nei tanti cittadini del Nord oggi delusi e depressi.

Con questo messaggio ai presenti, siano essi simpatizzanti o dirigenti del movimento, spero si sia chiarita la necessità di Verso Nord.. necessità che potrà essere confermata solo da una prassi politica adeguata.
E’ mia convinzione che è sul terreno della prassi, più che su quello della teoria, che dovremo misurarci e che saremo misurati.
La presenza qui oggi di alcuni dei fondatori del movimento, persone che hanno sacrificato comode carriere politiche in partiti forse in crisi politica ma non di mezzi, penso sia la migliore garanzia sulla serietà del percorso intrapreso da Verso Nord.
Proprio per la delicatezza e l’importanza dell’avvio del movimento in Emilia-Romagna, chiederei ai fondatori veneti un impegno diretto per curare questa fase iniziale.
Sarebbe una garanzia di serietà e rigore per chi volesse approcciare il movimento.

Carlo Annoni
Reggio nell’Emilia,  28 gennaio 2012

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