sabato 16 luglio 2011

TESTAMENTO BIOLOGICO: FINALMENTE UNA VOCE AUTONOMA, GALAN, NEL PDL

Massimo Teodori
Corriere della Sera
15 luglio 2011
Che la legge contro il testamento biologico (definita paradossalmente “disposizioni anticipate di trattamento”, DAT) approvata alla Camera con 278 voti favorevoli, 205 contrari e 7 astenuti, sia illiberale ed integralista, è un dato acquisito.
Sul Corriere della Sera Michele Ainis ne ha evidenziato gli aspetti incostituzionali che possono cadere sotto la scure della Corte, e Pierluigi Battista ne ha dato un’efficace definizione quale frutto di “un legislatore iper cavilloso, invadente, imperioso. Autoritario”.
Non ci sarebbe altro da aggiungere se non occorresse richiamare l’attenzione sui lavori parlamentari che hanno dato un'altra prova di irresponsabilità ed occultismo. Se c’era una legge per la quale sarebbe stato opportuno poter valutare i comportamenti individuali dei rappresentanti della nazione, questa riguardava proprio la materia delicata della vita, della morte e delle scelte private di coscienza. Gli elettori avrebbero apprezzato se ogni deputato, senza diaframmi e artifizi, avesse assunto a viso aperto la responsabilità del voto secondo la propria visione del mondo, lasciando da parte le casacche partitiche e le strumentalizzazioni politico-ecclesiastiche. Invece, a sorpresa, l’intera legge è stata votata a scrutinio segreto, richiesto formalmente - e inspiegabilmente - dal gruppo del Partito Democratico, forse per mascherare le interne contraddizioni.
Siamo ancora di fronte a un episodio parlamentare poco edificante sia per il contenuto della legge statal-clericale che impone a tutto il Paese i principi etici di una parte, sia per la modalità “incappucciata” con cui è stata approvata. L’unica visibile eccezione è stata quella del ministro dei beni culturali Giancarlo Galan che, con coraggio intellettuale e autonomia di giudizio, raramente riscontrabili nel suo Popolo delle Libertà, ha sconfessato il provvedimento richiamandosi a valori liberali: “Rispetto chi crede in Dio e pensa che la vita non gli appartiene, ma non accetto che quel pensiero mi venga imposto per legge”.

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