SE SI RESTRINGONO TROPPO LE LIBERTÀ DEL CITTADINO
di PIERO OSTELLINO dal CORRIERE DELLA SERA del 17/07/2010
Che notizia è esporre al giudizio dell' opinione pubblica come evasore un cittadino italiano che ha in Svizzera poco più di 20mila dollari? Quale rilevanza ha per il buon funzionamento della nostra democrazia? Lo Stato - che trasforma i cittadini in guardoni, divulgando le intercettazioni, e in delatori, obbligando gli esercenti a comunicare all' Agenzia delle imposte le spese dei loro clienti superiori a 3mila euro - rende noti i conti dei primi venticinque correntisti italiani della filiale ginevrina dell' Istituto di credito inglese Hsbc provenienti dalla «lista Falciani». Vanno da 21.866, 22.396, 40.844, 79.096, 112.576, 113.764 su fino ai 1.035.501 dollari dei primi tre (il quarto ne ha 831.908). La pubblicazione merita qualche riflessione sul concetto di evasione e solleva qualche domanda su «questo» Stato. Che si è ridotto a essere complice di chi ha derubato la banca dove era impiegato di documenti riservati. Poiché i tre che hanno un deposito di un milione di dollari, e quelli intorno al mezzo milione, sono ultrasettantenni, c' è da presumere si tratti dei risparmi di una vita, trasferiti all' estero per sottrarli alla voracità del fisco. Che, poi, uno dei tre sia stato indotto a giustificarsi pubblicamente dalle pagine di un giornale - invece che (solo) davanti all' Agenzia delle entrate - aggiunge una ulteriore nota di barbarie alla vicenda. Intendiamoci. Chi non paga le tasse, e trasferisce non ufficialmente denari all' estero, non ha giustificazioni sotto il profilo giuridico. Si rispettano anche le leggi ingiuste. Ma sotto il profilo morale? È istruttivo comparare la vicenda dei venticinque con altri due dati. Primo. Se si tiene conto dell' economia sommersa, la pressione fiscale su chi paga le tasse è 7 punti sopra quella della Francia, 10 della Spagna, 15 della Germania, 16-17 del Regno Unito, 20 dell' Irlanda, 27 degli Stati Uniti (Luisa Debernardi, Luca Ricolfi: «Italia: siamo il Paese con il fisco più esoso del mondo ?», Polena, n.3/2009). A questo punto, non mi si venga a raccontare la favola che, se le pagassero tutti, le imposte sarebbero più basse. Si veda il secondo dato. I costi in euro, per abitante, del personale delle nostre Regioni sono questi: Sicilia: 349; Molise: 187; Lazio: 53; Toscana: 43; Lombardia: 21 (Mario Sensini: «Classifiche e sprechi delle (troppe) Italie della spesa», Corriere del 2 luglio). Con quale legittimità etico-politica lo Stato va, dunque, a scavare nella vita del titolare di un conto svizzero di poco più di 20 mila dollari, e ne divulga il nome, mentre tollera tali disparità di spesa? Perché non commissaria le amministrazioni che hanno questi bilanci? Sono domande che mi piacerebbe leggere sui media «laici, democratici, antifascisti» che difendono (giustamente) la libertà di stampa, ma delle quali non vedo mai traccia. La verità è che manca una corretta definizione del rapporto fra Autorità e cittadino; rapporto che è rimasto quello dello Stato fascista e che conviene a troppa gente. A parlarne, denunciando le molte leggi liberticide, sono il solo. Non ne parlano i parlamentari - ridotti a parco buoi - né i media, presi dalle beghe del Palazzo. E le nostre libertà si riducono, mentre si inneggia alla democrazia senza sapere che cos' è.
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