lunedì 21 settembre 2009

Il miglior Capo di Governo

Una riflessione sul rapporto tra Amministratori della Cosa Pubblica e Politica.

La Classe di Ferro

settembre 2009

La affermazione di Berlusconi che si autodefinisce il miglior Capo di Governo Italiano da 150 anni a questa parte rappresentano solo in apparenza le farneticazioni di un uomo che ha perso la dimensione esatta delle cose; in effetti a ben vedere sono solo la punta di diamante di un sentimento che sempre di più accomuna i rappresentanti delle Istituzioni che, a tutti i livelli, con il sistema elettorale che prevede l’elezione diretta dei Sindaci, dei Presidenti delle Province e dei Governatori delle Regioni, si sentono autorizzati, dal suffragio ricevuto, a manifestare il proprio indiscutibile potere e, per lo più, si dimostrano riluttanti alle critiche ed alle proposte.

Quanto sia poi difficile conciliare tale atteggiamento con la partecipazione democratica alla vita politica e sociale, in definitiva il rapporto con i partiti, è facilmente immaginabile.

E in questo contesto è comprensibile quanto sia difficoltoso il consolidamento di un nuovo soggetto politico, quale il Partito Democratico, che dovrebbe riuscire a conciliare la leadership dei propri tanti e valenti amministratori con una classe dirigente del partito in grado di andare oltre i personalismi e le particolarità.

Ma una cosa è certa, non è sicuramente semplicemente traslando nel partito gli amministratori locali, pur bravi e capaci, che si riuscirà a costruire il futuro del Paese.

La classe di ferro

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