La situazione politica del centro-sinistra impone una forte azione che sappia innovare il modo con cui si fa politica.
Il problema della leadership nella alleanza non è un problema secondario, ma impatta sulla credibilità stessa della alternativa politica rappresentata dal centro-sinistra. Le Primarie paiono un passaggio obbligato per la conquista della credibilità verso l'elettorato.
Alle adesioni iniziali di M.Bianchi, N.Contardi, A.Donadoni, U.Fantigrossi si aggiunge l'adesione di M.Angelillo. Per aderire, scrivere alla redazione.
Non penso che gli elettori ulivisti e i nostri simpatizzanti abbiano vissuto in modo positivo lo "spettacolo" della scelta dei candidati (e i programmi?) per le Regionali 2005.
Quello che in altri Paesi è un momento esaltante e essenziale nel processo di scelta dei leader e dei programmi, da noi è un triste spettacolo di autolesionismo politico.
Se volevamo fare un bel regalo natalizio a Berlusconi, ebbene ci siamo riusciti: a fronte di un centro-destra capace di propaganda ma incapace nei fatti, in crisi di immagine e di consensi, siamo riusciti a dare una immagine della nostra coalizione come di un coacervo di gruppi e partitini litigiosi, divisi e attenti solo alle poltrone.
Non vorrei essere noioso nel ripetermi, ma il maggioritario all'italiana, obbligandoci a coalizioni vaste ed eterogenee, ci impone come necessità di:
1. avere leader forti e riconosciuti, credibili nella loro funzione di guida della coalizione e
2. avere programmi coerenti e chiari.
Ritengo a questo proposito che solo una competizione leale e aperta, decisa in modo diretto dal consenso del nostro elettorato, potrà darci candidati e programmi forti e credibili.
Di candidati-ostaggio non sappiamo che farcene, e questo ce lo ha ricordato mesi fa Prodi richiedendo la messa a punto di un sistema di primarie.
Ed è bene ricordarsi che questo problema è proprio del centro-sinistra e non della destra, visto che i nostri avversari hanno un padre-padrone cui non mancano capacità e argomenti per imporre la propria leadership.
Agli amici che nel Partito si sono lamentati per la deriva "estremistica" della nostra coalizione vorrei far presente che un confronto aperto, democratico, sui candidati e sui programmi, proprio delle Primarie, può solo favorire l'emergere delle posizioni e dei candidati maggiormente in grado di raccogliere i consensi di un elettorato ampio, che quindi non può prescindere dall'elettorato "centrale".
Noto purtroppo che le componenti più "moderate" della coalizione non hanno di meglio da fare che cercare di esercitare rendite di posizione.
Non potendo presumere la stupidità del nostro potenziale elettorato ne concludo che un sistema maggioritario (con deriva al premierato forte) in cui i nostri candidati appaiano burattini o ostaggi nelle mani delle segreterie di partiti e partitini, non può che metterci in condizione di inferiorità rispetto un avversario su questo punto indubbiamente più forte.
Invito quindi tutto il Partito a non perdersi in sterili polemiche interne, ma a concentrare le energie su quello che ritengo sia la battaglia fondamentale in cui ci giocheremo il futuro: la battaglia per le Primarie.
Non sarà una battaglia facile, in primo luogo perchè le Primarie dovranno essere quanto più di serio riusciremo a fare (in USA sono istituzionalizzate!) e perchè non mi illudo dell'appoggio immediato e incondizionato della coalizione nella sua interezza.
Le Primarie implicano una forte cessione di sovranità dalle Segreterie e dai Partiti verso i leader e verso l'elettorato, e su questo certamente troveremo delle resistenze.
Chiedo quindi a tutto il Partito di superare le ultimi sterili polemiche e, ricordandosi che una mozione è stata approvata all'unanimità al Congresso di dicembre, di promuovere l'attivazione di un sistema di Primarie.
Non è una sfida facile, e proprio per questo come Partito possiamo e dobbiamo dare esempio di una prova di orgoglio e lungimiranza.
Prodi, chiedendo le Primarie, ci ha chiesto di sacrificare un pezzo di presente ma soprattutto di passato per conquistarci un futuro. Ora sta a noi mostrare di aver capito e agire di conseguenza.
Un Comitato organizzativo per le Primarie dell'Ulivo a Piacenza è una iniziativa alla portata del Partito, ed è una iniziativa che non dubito verrà compresa e apprezzata dal nostro elettorato potenziale.
Ma una iniziativa per l'oggi, non tra 3 mesi o 3 anni.
Questa ritengo sia la prima vera sfida per il nuovo segretario Bisotti, una sfida politica vera cui a ieri il Partito non ha saputo far fronte.
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