sabato 26 settembre 2009

Il Nuovo che avanza

VECCHIA E NUOVA POLITICA

di Mario Spezia
25 settembre 2009

Appare evidente che tutto il dibattito relativo alla costruzione definitiva del Partito Democratico sia incentrato sulla necessità di mettere in campo un partito nuovo; nuovo e diverso per la prospettiva politica, per la forma partito, per l’approccio con l’elettorato. E’ altresì evidente che la “novità” nella classe dirigente non sia tanto ascrivibile alle facce più o meno nuove od all’età anagrafica ma ai metodi ed ai comportamenti. Metodi e comportamenti che nessuno auspica possano essere gli stessi dei partiti-padroni dell’ultima parte della prima repubblica e che, per quanto ci riguarda da post democristiani, la Margherita di Piacenza aveva, nella parte finale della sua esistenza, superato grazie ad un ritrovato clima di stima e reciproca fiducia della classe dirigente.

Ma, purtroppo, questo auspicio si sta, durante questa fase congressuale interna, pesantemente scontrando con la realtà dei comportamenti messi in campo da una parte, fra l’altro la più rappresentativa dell’”armata” che, qui a Piacenza, sostiene la mozione Bersani. E con un crescendo preoccupante, di giorno in giorno, assistiamo, man mano che proseguono i congressi di Circolo e le percentuali per la mozione Bersani sono al di sotto delle aspettative, alle varie nomine negli Enti che, sempre più, hanno come comune denominatore la fedeltà al capo e la dichiarata fede.

Non ci siamo, così non andiamo da nessuna parte anche e soprattutto se a perpetrare questi comportamenti è chi, teoricamente, si professa nuovo e diverso solo per il fatto di non avere alle spalle una militanza partitica di lunga data.

Perché sempre meno, anche se il Berlusconismo (purtroppo invidiato anche da qualcuno del nostro campo) dimostrerebbe il contrario, in politica, come nella vita, avranno successo e futuro le persone che alle belle parole fanno seguire comportamenti sbagliati ed incoerenti.

Al proposito di questi nostri “amici” mi torna alla mente un aneddoto legato ad un grande musicista del passato il quale ascoltando la composizione di un suo promettente allievo, carico di speranze, ebbe a dire: “…c'è del buono e c'è del nuovo; peccato che ciò che è buono non sia nuovo e ciò che è nuovo non sia buono” !!!!!!!!

Piacenza 25 settembre 2009


Mario Spezia

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