giovedì 10 gennaio 2019

L'Europa che verrà?

Mi chiedo spesso come sarà la nuova Europa vagheggiata dai populisti, e la risposta che mi gira per la mente è una riedizione di quella Europa post prima guerra mondiale dove le tante nazioni si dimostrarono incapaci di cooperare convinte tutte nelle ragioni, e nelle possibilità, dei sacri egoismi.
Con qualche differenza non piccola: la sovranità allora era reale, fondata su armi e eserciti, oggi è caricaturale, con i paesi europei che dalla seconda guerra mondiale di fatto sono satelliti dell'impero americano. Ci siamo dimenticati che una delle motivazioni politiche forti di una confederazione europea erano proprio nella idea che attraverso una integrazione politico-economico e finanziaria i singoli paesi europei avrebbero potuto recuperare parte della sovranità persa nella catastrofe dell'ultima guerra.

A livello economico l'Europa dominava allora i mercati internazionali, insieme agli Usa, e con una presenza da leader in tutti i principali settori industriali e innovativi. Attraverso una  dominazione coloniale diretta i principali paesi europei (ad esclusione della Germania) controllavano metà del mondo, e dove non arrivavano eserciti arrivavano i prestiti.
Oggi siamo il continente più indebitato al mondo, e i paesi europei sono alla mercé di una immigrazione incontrollata e indigeribile, con terroristi islamici che sono in grado di colpire e scomparire nel cuore stesso del continente.
Scuole, università e centri di ricerca europei erano allora l'eccellenza mondiale (insieme a usa), ma soprattutto quasi ne esaurivano l'insieme; oggi.. non è più così. Basta vedere il mondo dei brevetti.
E, infine, non perché sia l'ultimo argomento ma perché direi possa essere l'argomento conclusivo, la situazione demografica europea, catastrofica oltre ogni immaginazione, a consegnarci la foto reale dell'Europa, sia in assoluto, con una fortissima contrazione demografica dei nativi occidentali, che relativa, con il peso nel mondo ridotto ad una frazione di quello che era ancora nel 1945.
Quindi, se l'Europa sovranista dovesse essere la proiezione di quella post Versailles, avremmo a che fare con la sua caricatura.
Ma tant'è.. oggi i popoli, infiacchiti nella mente da 3 generazioni di pace, pensano sia facile ciò che è non difficile, ma impossibile.. forse perché da tempo si sono convinti che tra i propri desideri e la realtà, bastino un po'di capricci e qualche atteggiamento di rivolta. Una eredità questa purtroppo fondata sulle esperienze di governi troppo spesso cosi deboli da trovare nel clientelismo assistenzialista l'unica vera stampella.
In conclusione, l'Europa di domani voluta dai cosiddetti sovranisti non potrà che essere la caricatura dell'Europa di ieri, quella che ci ha portato alla catastrofe della seconda guerra mondiale. Ma questo ai sovranisti poco importa.. alla fine sono solo la nuova élite che vuole prendere il posto della precedente, per così vivere comodamente alle spalle dei loro popoli. Già, perché populisti si, ma mica fessi.

Nessun commento:

Posta un commento